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Autodifesa
digitale

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INTRO

Queste slide intendono essere una panoramica concisa di autodifesa digitale.

Rappresentano un'insieme di conoscenze e buone pratiche tratte da varie fonti ed esperienze.

Sono pensate per essere usufruibili anche da web quindi abbiamo scritto tanto.

Riservatezza, sicurezza, intimità digitali

  • Non sono proprietà.
  • Non si comprano, non è un programma che installi e bona.
  • E' un processo, bisogna provare, sbagliare, imparare, metterci attenzione, stacce.
  • E' un approccio mentale.
  • In generale, stai delegando, cerca di farlo il meno possibile e fallo almeno in rapporti di fiducia.

    Ma è sicuro?

  • La sicurezza non è mai 100%, dobbiamo attuare una politica di riduzione del danno, non abbiamo altro.

  • L'illusione della sicurezza è decisamente peggio della consapevolezza di essere vulnerabili.

    Inoltre comportamenti e strumenti da adottare in alcuni casi,
    in altri non vanno bene.

Modello di rischio

Bisogna che tu capisca il tuo modello di rischio
rispondendo alle seguenti domande:

  • da chi voglio proteggermi? (la mamma, il/la compagn*, facebook, il datore di lavoro, la digos, i rettiliani)

  • cosa voglio proteggere? (l'identità, i contatti, le preferenze sessuali, le comunicazioni)

  • quali sono gli attacchi più probabili? (sequestro, intercettazione, leak)

--

Esempi

  • rapporto teso con un/a ex
  • perdiamo il telefono
  • sequestro

notes: proporre una riflessione collettiva su uno scenario

E quindi?

Che modello di rischio scegliamo noi? Siccome e' impossibile difendersi da un attaccante sufficientemente potente, ma soprattutto, la maggior parte di noi non deve avere a che fare con l'NSA, prendiamo come modello di rischio quello che vede un'autorita' locale voler

in qualche modo indagare su di noi.

Dai, ma chi mi caga?

Guardando la spesa statale per le tecnologie di sorveglianza ad uso poliziesco, qualcuno ti considera.