sito-hackit-19/talks/bngm/meta.yaml
2019-05-26 15:56:03 +02:00

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title: "Bin/Art, la mostra"
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Nato per risolvere problemi numerici, il calcolatore elettronico ha fedelmente servito e progressivamente alimentato l'ideologia di una società in cui tutto è quantificabile. Rapporti sociali, economici - si potrebbe dire le nostre stesse vite - vengono misurati da una fitta rete di sensori, digitalizzati, organizzati, analizzati, elaborati da sofisticati software, trasformati in nuovi oggetti numerici che vengono trasferiti, importati e riprocessati in una continua, muta dialettica di ingressi e uscite. Ma fin dall'inizio della nuova era digitale, un impalpabile vento di futilità ha iniziato a serpeggiare tra i circuiti dei primi cervelli elettronici. All'inizio sembrava quasi una cosa innocente, un gioco. Lo stesso Alan Turing, padre dell'informatica teorica e creatore del primo calcolatore digitale elettronico programmabile, si dilettò ad esplorare le potenzialità di questa nuova macchina come strumento musicale. Nel 1951, il suo gigantesco computer emise i primi sgraziati suoni articolati. Poco dopo, e dappertutto, iniziò ad essere esplorata coscientemente la possibilità di inserire e di gestire all'interno della macchina elementi esterni, logiche oblique, quantità imponderabili, algoritmi onirici. In una parola, il caos. Nella sempre più compiuta simbiosi uomo-macchina della modernità, lo spazio interiore dell'uomo è stato colonizzato (anche) dall'algida logica binaria del calcolatore elettronico; al tempo stesso il più umano degli elementi, l'arte, ha invaso lo spazio digitale, mutando costantemente la natura dell'ordinateur. La mostra "bin/art" ripercorre la storia dell'arte digitale, presentando i lavori di alcuni pionieri della "Computer Art" in una retrospettiva che parte dai primissimi esperimenti degli anni '60, attraversa la rivoluzione dell'home computing degli anni '80, per approdare (quasi) al nostro tempo. Tutte le opere sono a disposizione dei visitatori funzionanti, su sistemi e supporti d'epoca oppure, nei pochi casi in cui questo non è stato possibile, in una loro reinterpretazione attualizzata.
# Se ancora non è stata assegnata una stanza al talk, commentala. Non usare un valore tipo "qualunque" o
# cose del genere, che ci si incasina tutto
room: E
# duration è la durata in minuti del talk
duration: 120
# Ci vanno le virgolette intorno! altrimenti 17.30 viene interpretato come un numero decimale
time: "11.00"
# day è il giorno in cui avverrà il talk. Finché non decommenti il talk non sarà schedulato
# 0=giovedì, 1=venerdì, 2=sabato, 3=domenica
day: 0
tags:
- bin/art
# Devono essere dei link validi!
links: ["https://binart.eu"]
# mail dovrebbe contenere un link all'email in lista hackmeeting in cui il talk è stato proposto
# così si può sapere chi contattare e se c'è stata una discussione
# prendi il link da https://lists.autistici.org/list/hackmeeting.en.html
# il campo mail NON è un indirizzo email
# mail: "http://lists.autistici.org/message/20190424.154847.cee7261e.en.html"
# contacts invece sono i nomi, o gli indirizzi, delle persone che presentano
contacts:
- bin/art
# se chiedono di non sovrapporli con qualche talk, segnalo qui
# cosi' poi il coso ci avvisa quando sbagliamo
nooverlap: []
# Devi usare UTF-8, non t'inventare scuse, sappiamo ndo abiti
# vim: set fileencoding=utf-8 ts=4 sw=4 et: