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@ -181,7 +181,7 @@ per uscire dalla visualizzazione digitare '**q**'.
#### 4.3.1 - Esportiamo la chiave pubblica su un key-server remoto utilizzando la fingerprint della nostra chiave
>_ gpg --send-keys --keyserver hkp://pgp.mit.edu "1234ABCD1234ABCD1234ABCD1234ABCD1234ABCD"
>_ gpg --send-keys --keyserver https://pgp.mit.edu "1234ABCD1234ABCD1234ABCD1234ABCD1234ABCD"
(la fingerprint è l'impronta digitale della chiave. Per saperne di più [**-▸**][10])
@ -194,39 +194,35 @@ per uscire dalla visualizzazione digitare '**q**'.
#### 4.4.2 - Se invece dobbiamo cercarla su un key-server remoto (ce ne sono tanti qui ne citiamo solo uno come esempio) utilizziamo il suo indirizzo mail associato alla chiave
>_ gpg --keyserver hkp://pgp.mit.edu --search-keys "lea@mail.org"
>_ gpg --keyserver https://pgp.mit.edu --search-keys "lea@mail.org"
#### 4.4.3 - Oppure la cerchiamo su un key-server remoto tramite la fingerprint
>_ gpg --recv-keys "5678EFGH5678EFGH5678EFGH5678EFGH5678EFGH"
### 4.5 - Verifichiamo e firmiamo la chiave di Lea:
#### 4.5.1 - Verificare la fingerprint (per confrontarla con quella che ci ha comunicato Lea)
>_ gpg --fingerprint "lea@mail.org"
#### 4.5.2 - Firmiamo la chiave (solo se siamo certi che appartenga realmente a Lea)
L'impronta digitale di una chiave va verificata preferibilmente con il proprietario di quella chiave.
Ciò può essere fatto di persona (consigliato), per telefono o attraverso un qualsiasi altro mezzo con il quale sia possibile garantire che si sta comunicando con il vero possessore della chiave.
Se l'impronta digitale è la stessa che il possessore della chiave detiene, allora si può essere sicuri della sua autenticità.
>_ gpg --sign-key "lea@mail.org"
\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\ CORRETTO FINO QUI \\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\\
#### 4.3.3 - Oppure la cerchiamo su un key-server remoto tramite la fingerprint
>_ gpg --recv-keys "5678EFGH5678EFGH5678EFGH5678EFGH5678EFGH"
4.4) Verifichiamo e firmiamo la chiave di Lea:
4.4.1) verificare la fingerprint (per confrontarla con quella che ci ha comunicato Lea)
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| >_ gpg --fingerprint <lea@mail.org> |
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4.4.2) Firmiamo la chiave (solo quando siamo certi che appartenga realmente a Lea)
L'impronta digitale di una chiave va verificata con il possessore di quella chiave.
Ciò può essere fatto di persona (consigliato), per telefono o attraverso un qualsiasi altro mezzo con il quale sia possibile garantire che si sta comunicando con il vero possessore della chiave.
Se l'impronta digitale è la stessa che il possessore della chiave detiene, allora si può essere sicuri della sua autenticità.
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| >_ gpg --sign-key <lea@mail.org> |
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//--- [ 5 - Utilizzo delle chiavi GnuPG ] ---\\
## 5 - Utilizzo delle chiavi GnuPG
/ˉˉˉˉˉˉˉˉ\
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@ -238,55 +234,46 @@ Se l'impronta digitale è la stessa che il possessore della chiave detiene, allo
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ˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉ ˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉ
Ora che Lea può avere la nostra chiave pubblica (perché le abbiamo passato il file mia.key o perché se l'è procurata da un key-server remoto) possiamo iniziare a scambiarci mail in modo sicuro, ma come?
Ora che Lea può avere la nostra chiave pubblica (perché le abbiamo passato il file "mia.key" o perché se l'è procurata da un key-server remoto) possiamo iniziare a scambiarci mail in modo sicuro, ma come?
5.1) Utilizziamo le chiavi GnuPG
Il modo più semplice (se volevo fare il figo avrei scritto "user-friendly") è quello di utilizzarle tramite un client di posta tipo Thunderbird [**-&#9656;**][11] che richiede l'installazione del add-ons Enigmail [**-&#9656;**][12], o Evolution [**-&#9656;**][13].
In entrambi i casi questi tools hanno già nei loro menu, le funzioni che ci permettono di firmare e/o cifrare le mail che inviamo e decifrare quelle che riceviamo, ovviamente solo se abbiamo nel nostro portachiavi le chiavi pubbliche dei nostri contatti e la nostra chiave privata.
### 5.1 - Utilizziamo le chiavi GnuPG
Il modo più semplice è quello di utilizzarle tramite un client di posta tipo Thunderbird [**-&#9656;**][11] che richiede l'installazione del add-on Enigmail [**-&#9656;**][12], o Evolution [**-&#9656;**][13].
In entrambi i casi questi strumenti hanno già nei loro menu, le funzioni che ci permettono di firmare e/o cifrare le mail che inviamo e decifrare quelle che riceviamo, ovviamente solo se abbiamo nel nostro portachiavi le chiavi pubbliche dei nostri contatti e la nostra chiave privata.
Molto brevemente:
Se usate Thunderbird+Enigmail avrete una voce "Enigmail" nella barra del Menu con tutte le opzioni disponibili (firmare/crittografare un messaggio, allegarvi la vostra chiave pubblica più altre funzioni per la generazione e la gestione delle chiavi)
Se usate "Evolution" quando componete un messaggio, cliccando sul menu "Opzioni" si ha la possibilità di firmare/cifrare, in ricezione di un messaggio cifrato avrete la possibilità di decifrarlo.
Se usate "Evolution" quando componete un messaggio, cliccando sul menu "Opzioni" avrete la possibilità di firmarlo/cifrarlo, mentre quando ricevete un messaggio cifrato avrete la possibilità di decifrarlo.
Il loro utilizzo è comunque molto semplice ed intuitivo, quindi non stiamo a dilungarci troppo. Per una guida più completa per Thunderbird + Enigmail vedi [**-&#9656;**][14], per Evolution vedi [**-&#9656;**][15].
Un altro tool disponibile per la gestione delle chiavi (ma non delle email) sui sistemi Linux è Seahorse [**-&#9656;**][16]
per installarlo (se non già fatto)
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| >_ sudo apt install seahorse |
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per installarlo (se non lo avete già fatto)
>_ sudo apt install seahorse
lo si lancia da riga di comando
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| >_ seahorse |
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>_ seahorse
e permette di eseguire con l'ausilio di un'interfaccia grafica, le operazioni più comuni compresa la sincronizzazione del proprio keyring (il portachiavi) con i key-server remoti.
//--- [ 6 - Altri comandi utili per la gestione delle chiavi ] ---\\
## 6 - Altri comandi utili per la gestione delle chiavi
1) Visualizziamo la lista delle chiavi sul nostro pc, cioè il contenuto del portachiavi
### 6.1 - Visualizziamo la lista delle chiavi sul nostro pc, cioè il contenuto del portachiavi
1.1) per vedere la lista delle chiavi pubbliche (pub)
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| >_ gpg -k |
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1.2) per vedere la lista delle chiavi private (sec)
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| >_ gpg -K |
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#### 6.1.1 - Per vedere la lista delle chiavi pubbliche (pub)
>_ gpg -k
2) Aggiorniamo periodicamente le chiavi
#### 6.1.2 - Per vedere la lista delle chiavi private (sec)
>_ gpg -K
6.2) Aggiorniamo periodicamente le chiavi
Periodicamente, è possibile chiedere a gpg di controllare le chiavi in uso rispetto ad un key-server e di aggiornare le chiavi modificate. Lo si può fare ogni pochi mesi o quando si riceve una chiave da un nuovo contatto.
@ -298,7 +285,7 @@ L'opzione --refresh-keys consente a gpg di eseguire il controllo. L'opzione --ke
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3) Applichiamo la chiave ad un altro acount
6.3) Applichiamo la chiave ad un altro acount
Quando abbiamo creato le chiavi GnuGP, le abbiamo associate ad un accont (indirizzo e-mail). Molti però possiedono più di un indirizzo e-mail, ad esempio: uno privato, uno per il lavoro e così via.
Per evitare di creare chiavi diverse per ogni indirizzo e poi dovrele gestire, è bene sapere che una chiave può essere associata a più indirizzi mail, vediamo come.
@ -329,7 +316,7 @@ For some reason it shows the new identity as untrusted. I dont think this ste
XXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXXX
4) Revochiamo una chiave
6.4) Revochiamo una chiave
Potremmo accorgerci, o anche solo avere il dubbio, che la nostra chiave sia stata compromessa. In questi casi è bene revocare la chiave affinché nessuno possa utilizz16arla spacciandosi per noi.
Ricordiamoci che oltre alla nostra privacy, dobbiamo sempre pensare anche a salvaguardare la rete di persone che ci ha dato fiducia.
@ -340,7 +327,7 @@ Ricordiamoci che oltre alla nostra privacy, dobbiamo sempre pensare anche a salv
ˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉˉ
Una volta revocata la chiave localmente, è necessario inviare il certificato revocato a un keyserver, indipendentemente dal fatto che la chiave sia stata originariamente rilasciata in questo modo. La distribuzione tramite un server consente ad altri utenti di rendersi rapidamente conto che la chiave è stata compromessa.
5) Esportiamo la revoca in un key-server
6.5) Esportiamo la revoca in un key-server
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| >_ gpg --keyserver hkp://pgp.mit.edu --send <mia@mail.org> |
@ -351,12 +338,7 @@ Una volta revocata la chiave localmente, è necessario inviare il certificato re
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@ -476,6 +458,14 @@ Now, transfer the keys.asc file to the new computer or wherever. Because its
Made with **♥** by **underscore_to** hacklab
http://keys.gnupg.net/
https://keyserver.pgp.com
https://pgp.key-server.io/
da qui da cancellare!!!
vedere qua e provare i comandi: [https://fedoraproject.org/wiki/Creating_GPG_Keys]
fonte https://www.howtogeek.com/427982/how-to-encrypt-and-decrypt-files-with-gpg-on-linux/