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2019-04-08 19:25:36 +02:00

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Autodifesa
digitale

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INTRO

Queste slide intendono essere una panoramica concisa di autodifesa digitale.

Rappresentano un'insieme di conoscenze e buone pratiche tratte da varie fonti ed esperienze.

Sono pensate per essere usufruibili anche da web quindi abbiamo scritto tanto.

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Riservatezza, sicurezza, intimità digitali

  • Non sono proprietà.
  • Non si comprano, non è un programma che installi e bona.
  • E' un processo, bisogna provare, sbagliare, imparare, metterci attenzione, stacce.
  • E' un approccio mentale.
  • In generale, stai delegando, cerca di farlo il meno possibile e fallo almeno in rapporti di fiducia.

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Ma è sicuro?

  • La sicurezza non è mai 100%, dobbiamo attuare una politica di riduzione del danno, non abbiamo altro.
  • L'illusione della sicurezza è decisamente peggio della consapevolezza di essere vulnerabili.

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Inoltre comportamenti e strumenti da adottare in alcuni casi, in altri non vanno bene.

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Modello di rischio

Bisogna che tu capisca il tuo modello di rischio rispondendo alle seguenti domande:

  • da chi voglio proteggermi? (la mamma, il/la compagn*, facebook, il datore di lavoro, la digos, i rettiliani)
  • cosa voglio proteggere? (l'identità, i contatti, le preferenze sessuali, le comunicazioni)
  • quali sono gli attacchi più probabili? (sequestro, intercettazione, leak)

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Esempi

  • rapporto teso con un/a ex
  • perdiamo il telefono
  • sequestro

notes: proporre una riflessione collettiva su uno scenario


E quindi?

Che modello di rischio scegliamo noi? Siccome e' impossibile difendersi da un attaccante sufficientemente potente, ma soprattutto, la maggior parte di noi non deve avere a che fare con l'NSA, prendiamo come modello di rischio quello che vede un'autorita' locale voler in qualche modo indagare su di noi.

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Dai, ma chi mi caga?

Guardando la spesa statale per le tecnologie di sorveglianza ad uso poliziesco, qualcuno ti considera.