From f3c488283e54b8526e935331d7a844bdbb2d9cc9 Mon Sep 17 00:00:00 2001 From: ginox Date: Mon, 13 May 2019 19:30:44 +0200 Subject: [PATCH] =?UTF-8?q?aggiunti=20bin/art=20e=20gioved=C3=AC?= MIME-Version: 1.0 Content-Type: text/plain; charset=UTF-8 Content-Transfer-Encoding: 8bit --- content/pages/warmup.rst | 12 ++++++ talks/ap-concorto-giov/meta.yaml | 36 ++++++++++++++++++ .../meta.yaml | 0 talks/bngm/meta.yaml | 37 +++++++++++++++++++ talks/bngp/meta.yaml | 37 +++++++++++++++++++ talks/bngs/meta.yaml | 37 +++++++++++++++++++ talks/bnsm/meta.yaml | 37 +++++++++++++++++++ talks/bnsp/meta.yaml | 37 +++++++++++++++++++ talks/bnss/meta.yaml | 37 +++++++++++++++++++ talks/bnvm/meta.yaml | 37 +++++++++++++++++++ talks/bnvp/meta.yaml | 37 +++++++++++++++++++ talks/bnvs/meta.yaml | 37 +++++++++++++++++++ talks/{linux_base => linux-base}/meta.yaml | 0 talks/meta.yaml | 3 +- 14 files changed, 383 insertions(+), 1 deletion(-) create mode 100644 talks/ap-concorto-giov/meta.yaml rename talks/{basic_buffer_overflow => basic-buffer-overflow}/meta.yaml (100%) create mode 100644 talks/bngm/meta.yaml create mode 100644 talks/bngp/meta.yaml create mode 100644 talks/bngs/meta.yaml create mode 100644 talks/bnsm/meta.yaml create mode 100644 talks/bnsp/meta.yaml create mode 100644 talks/bnss/meta.yaml create mode 100644 talks/bnvm/meta.yaml create mode 100644 talks/bnvp/meta.yaml create mode 100644 talks/bnvs/meta.yaml rename talks/{linux_base => linux-base}/meta.yaml (100%) diff --git a/content/pages/warmup.rst b/content/pages/warmup.rst index f9dd050..a472bf3 100644 --- a/content/pages/warmup.rst +++ b/content/pages/warmup.rst @@ -137,6 +137,18 @@ Maggio Bologna Elettrica insieme al collettivo Bida presenterà una nuova istanza mastodon focalizzata sulla musica. Stereodon ha l'obbiettivo sia di incentivare una discussione critica sull’influenza del capitale nella musica, sia di provare a modificare concretamente le modalità di diffusione di essa slegandola dalla logica del profitto. Per info ``_. +14 Maggio h 19 Plaguemon: an interactive workshop @ Rende(Cosenza), Aula P2 Occupata +#################################################################################### + +Workshop interattivo per svelare i retroscena della genesi di Plaguemon, un'opera d'arte digitale nata dall'hacking del famoso videogioco per Game Boy: Pokemon Rosso. Impareremo a vivisezionare mostri digitali insieme al creatore di Plaguemon: Michele 'Hiki' Falcone. Durante la serata Hiki ci accompagnerà negli oscuri meandri del ROM hacking, districandoci tra i misteri dello Z80 assembly e le meraviglie monocromatiche della pixel art. + + +15 Maggio h 18 Proiezioni di The Internet's Own Boy: The Story of Aaron Swartz @ Firenze, Aula Apollo, Brunelleschi +################################################################################################################### + +Intro e proiezioni a cura di Ifdo hacklab. + + 15 Maggio Presentazione Tails @ Bologna, XM24 ############################################# diff --git a/talks/ap-concorto-giov/meta.yaml b/talks/ap-concorto-giov/meta.yaml new file mode 100644 index 0000000..9ce3ad2 --- /dev/null +++ b/talks/ap-concorto-giov/meta.yaml @@ -0,0 +1,36 @@ +# Forse questo titolo è troppo lungo? +title: "Aperitivo/Concerto di apertura hackit 2019" +text: | + Aperitivo/Concerto di apertura hackit 2019 con le Sorelle Trapasso Project + +# Se ancora non è stata assegnata una stanza al talk, commentala. Non usare un valore tipo "qualunque" o +# cose del genere, che ci si incasina tutto +# room: B + +# duration è la durata in minuti del talk +duration: 240 + +# Ci vanno le virgolette intorno! altrimenti 17.30 viene interpretato come un numero decimale +time: "20.00" +# day è il giorno in cui avverrà il talk. Finché non decommenti il talk non sarà schedulato +# 0=giovedì, 1=venerdì, 2=sabato, 3=domenica +day: 0 + +room: "A" + +tags: + - socialità +# Devono essere dei link validi! +#links: +# mail dovrebbe contenere un link all'email in lista hackmeeting in cui il talk è stato proposto +# così si può sapere chi contattare e se c'è stata una discussione +# prendi il link da https://lists.autistici.org/list/hackmeeting.en.html +# il campo mail NON è un indirizzo email +# mail: "https://lists.autistici.org/message/20180615.131141.35e845a0.en.html" +# contacts invece sono i nomi, o gli indirizzi, delle persone che presentano +contacts: + - la cucina + - la musica + +# Devi usare UTF-8, non t'inventare scuse, sappiamo ndo abiti +# vim: set fileencoding=utf-8 ts=4 sw=4 et: diff --git a/talks/basic_buffer_overflow/meta.yaml b/talks/basic-buffer-overflow/meta.yaml similarity index 100% rename from talks/basic_buffer_overflow/meta.yaml rename to talks/basic-buffer-overflow/meta.yaml diff --git a/talks/bngm/meta.yaml b/talks/bngm/meta.yaml new file mode 100644 index 0000000..a3c54b8 --- /dev/null +++ b/talks/bngm/meta.yaml @@ -0,0 +1,37 @@ +title: "Bin/Art, la mostra" +text: | + Nato per risolvere problemi numerici, il calcolatore elettronico ha fedelmente servito e progressivamente alimentato l'ideologia di una società in cui tutto è quantificabile. Rapporti sociali, economici - si potrebbe dire le nostre stesse vite - vengono misurati da una fitta rete di sensori, digitalizzati, organizzati, analizzati, elaborati da sofisticati software, trasformati in nuovi oggetti numerici che vengono trasferiti, importati e riprocessati in una continua, muta dialettica di ingressi e uscite. Ma fin dall'inizio della nuova era digitale, un impalpabile vento di futilità ha iniziato a serpeggiare tra i circuiti dei primi cervelli elettronici. All'inizio sembrava quasi una cosa innocente, un gioco. Lo stesso Alan Turing, padre dell'informatica teorica e creatore del primo calcolatore digitale elettronico programmabile, si dilettò ad esplorare le potenzialità di questa nuova macchina come strumento musicale. Nel 1951, il suo gigantesco computer emise i primi sgraziati suoni articolati. Poco dopo, e dappertutto, iniziò ad essere esplorata coscientemente la possibilità di inserire e di gestire all'interno della macchina elementi esterni, logiche oblique, quantità imponderabili, algoritmi onirici. In una parola, il caos. Nella sempre più compiuta simbiosi uomo-macchina della modernità, lo spazio interiore dell'uomo è stato colonizzato (anche) dall'algida logica binaria del calcolatore elettronico; al tempo stesso il più umano degli elementi, l'arte, ha invaso lo spazio digitale, mutando costantemente la natura dell'ordinateur. La mostra "bin/art" ripercorre la storia dell'arte digitale, presentando i lavori di alcuni pionieri della "Computer Art" in una retrospettiva che parte dai primissimi esperimenti degli anni '60, attraversa la rivoluzione dell'home computing degli anni '80, per approdare (quasi) al nostro tempo. Tutte le opere sono a disposizione dei visitatori funzionanti, su sistemi e supporti d'epoca oppure, nei pochi casi in cui questo non è stato possibile, in una loro reinterpretazione attualizz + + +# Se ancora non è stata assegnata una stanza al talk, commentala. Non usare un valore tipo "qualunque" o +# cose del genere, che ci si incasina tutto +room: E + +# duration è la durata in minuti del talk +duration: 120 + +# Ci vanno le virgolette intorno! altrimenti 17.30 viene interpretato come un numero decimale +time: "11.00" +# day è il giorno in cui avverrà il talk. Finché non decommenti il talk non sarà schedulato +# 0=giovedì, 1=venerdì, 2=sabato, 3=domenica +day: 0 + +tags: + - bin/art +# Devono essere dei link validi! +links: ["https://binart.eu"] +# mail dovrebbe contenere un link all'email in lista hackmeeting in cui il talk è stato proposto +# così si può sapere chi contattare e se c'è stata una discussione +# prendi il link da https://lists.autistici.org/list/hackmeeting.en.html +# il campo mail NON è un indirizzo email +# mail: "http://lists.autistici.org/message/20190424.154847.cee7261e.en.html" +# contacts invece sono i nomi, o gli indirizzi, delle persone che presentano +contacts: + - bin/art + +# se chiedono di non sovrapporli con qualche talk, segnalo qui +# cosi' poi il coso ci avvisa quando sbagliamo +nooverlap: [] + +# Devi usare UTF-8, non t'inventare scuse, sappiamo ndo abiti +# vim: set fileencoding=utf-8 ts=4 sw=4 et: diff --git a/talks/bngp/meta.yaml b/talks/bngp/meta.yaml new file mode 100644 index 0000000..b2aac23 --- /dev/null +++ b/talks/bngp/meta.yaml @@ -0,0 +1,37 @@ +title: "Bin/Art, la mostra" +text: | + Nato per risolvere problemi numerici, il calcolatore elettronico ha fedelmente servito e progressivamente alimentato l'ideologia di una società in cui tutto è quantificabile. Rapporti sociali, economici - si potrebbe dire le nostre stesse vite - vengono misurati da una fitta rete di sensori, digitalizzati, organizzati, analizzati, elaborati da sofisticati software, trasformati in nuovi oggetti numerici che vengono trasferiti, importati e riprocessati in una continua, muta dialettica di ingressi e uscite. Ma fin dall'inizio della nuova era digitale, un impalpabile vento di futilità ha iniziato a serpeggiare tra i circuiti dei primi cervelli elettronici. All'inizio sembrava quasi una cosa innocente, un gioco. Lo stesso Alan Turing, padre dell'informatica teorica e creatore del primo calcolatore digitale elettronico programmabile, si dilettò ad esplorare le potenzialità di questa nuova macchina come strumento musicale. Nel 1951, il suo gigantesco computer emise i primi sgraziati suoni articolati. Poco dopo, e dappertutto, iniziò ad essere esplorata coscientemente la possibilità di inserire e di gestire all'interno della macchina elementi esterni, logiche oblique, quantità imponderabili, algoritmi onirici. In una parola, il caos. Nella sempre più compiuta simbiosi uomo-macchina della modernità, lo spazio interiore dell'uomo è stato colonizzato (anche) dall'algida logica binaria del calcolatore elettronico; al tempo stesso il più umano degli elementi, l'arte, ha invaso lo spazio digitale, mutando costantemente la natura dell'ordinateur. La mostra "bin/art" ripercorre la storia dell'arte digitale, presentando i lavori di alcuni pionieri della "Computer Art" in una retrospettiva che parte dai primissimi esperimenti degli anni '60, attraversa la rivoluzione dell'home computing degli anni '80, per approdare (quasi) al nostro tempo. Tutte le opere sono a disposizione dei visitatori funzionanti, su sistemi e supporti d'epoca oppure, nei pochi casi in cui questo non è stato possibile, in una loro reinterpretazione attualizz + + +# Se ancora non è stata assegnata una stanza al talk, commentala. Non usare un valore tipo "qualunque" o +# cose del genere, che ci si incasina tutto +room: E + +# duration è la durata in minuti del talk +duration: 180 + +# Ci vanno le virgolette intorno! altrimenti 17.30 viene interpretato come un numero decimale +time: "17.00" +# day è il giorno in cui avverrà il talk. Finché non decommenti il talk non sarà schedulato +# 0=giovedì, 1=venerdì, 2=sabato, 3=domenica +day: 0 + +tags: + - bin/art +# Devono essere dei link validi! +links: ["https://binart.eu"] +# mail dovrebbe contenere un link all'email in lista hackmeeting in cui il talk è stato proposto +# così si può sapere chi contattare e se c'è stata una discussione +# prendi il link da https://lists.autistici.org/list/hackmeeting.en.html +# il campo mail NON è un indirizzo email +# mail: "http://lists.autistici.org/message/20190424.154847.cee7261e.en.html" +# contacts invece sono i nomi, o gli indirizzi, delle persone che presentano +contacts: + - bin/art + +# se chiedono di non sovrapporli con qualche talk, segnalo qui +# cosi' poi il coso ci avvisa quando sbagliamo +nooverlap: [] + +# Devi usare UTF-8, non t'inventare scuse, sappiamo ndo abiti +# vim: set fileencoding=utf-8 ts=4 sw=4 et: diff --git a/talks/bngs/meta.yaml b/talks/bngs/meta.yaml new file mode 100644 index 0000000..12964bd --- /dev/null +++ b/talks/bngs/meta.yaml @@ -0,0 +1,37 @@ +title: "Bin/Art, la mostra" +text: | + Nato per risolvere problemi numerici, il calcolatore elettronico ha fedelmente servito e progressivamente alimentato l'ideologia di una società in cui tutto è quantificabile. Rapporti sociali, economici - si potrebbe dire le nostre stesse vite - vengono misurati da una fitta rete di sensori, digitalizzati, organizzati, analizzati, elaborati da sofisticati software, trasformati in nuovi oggetti numerici che vengono trasferiti, importati e riprocessati in una continua, muta dialettica di ingressi e uscite. Ma fin dall'inizio della nuova era digitale, un impalpabile vento di futilità ha iniziato a serpeggiare tra i circuiti dei primi cervelli elettronici. All'inizio sembrava quasi una cosa innocente, un gioco. Lo stesso Alan Turing, padre dell'informatica teorica e creatore del primo calcolatore digitale elettronico programmabile, si dilettò ad esplorare le potenzialità di questa nuova macchina come strumento musicale. Nel 1951, il suo gigantesco computer emise i primi sgraziati suoni articolati. Poco dopo, e dappertutto, iniziò ad essere esplorata coscientemente la possibilità di inserire e di gestire all'interno della macchina elementi esterni, logiche oblique, quantità imponderabili, algoritmi onirici. In una parola, il caos. Nella sempre più compiuta simbiosi uomo-macchina della modernità, lo spazio interiore dell'uomo è stato colonizzato (anche) dall'algida logica binaria del calcolatore elettronico; al tempo stesso il più umano degli elementi, l'arte, ha invaso lo spazio digitale, mutando costantemente la natura dell'ordinateur. La mostra "bin/art" ripercorre la storia dell'arte digitale, presentando i lavori di alcuni pionieri della "Computer Art" in una retrospettiva che parte dai primissimi esperimenti degli anni '60, attraversa la rivoluzione dell'home computing degli anni '80, per approdare (quasi) al nostro tempo. Tutte le opere sono a disposizione dei visitatori funzionanti, su sistemi e supporti d'epoca oppure, nei pochi casi in cui questo non è stato possibile, in una loro reinterpretazione attualizz + + +# Se ancora non è stata assegnata una stanza al talk, commentala. Non usare un valore tipo "qualunque" o +# cose del genere, che ci si incasina tutto +room: E + +# duration è la durata in minuti del talk +duration: 120 + +# Ci vanno le virgolette intorno! altrimenti 17.30 viene interpretato come un numero decimale +time: "22.00" +# day è il giorno in cui avverrà il talk. 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Rapporti sociali, economici - si potrebbe dire le nostre stesse vite - vengono misurati da una fitta rete di sensori, digitalizzati, organizzati, analizzati, elaborati da sofisticati software, trasformati in nuovi oggetti numerici che vengono trasferiti, importati e riprocessati in una continua, muta dialettica di ingressi e uscite. Ma fin dall'inizio della nuova era digitale, un impalpabile vento di futilità ha iniziato a serpeggiare tra i circuiti dei primi cervelli elettronici. All'inizio sembrava quasi una cosa innocente, un gioco. Lo stesso Alan Turing, padre dell'informatica teorica e creatore del primo calcolatore digitale elettronico programmabile, si dilettò ad esplorare le potenzialità di questa nuova macchina come strumento musicale. Nel 1951, il suo gigantesco computer emise i primi sgraziati suoni articolati. Poco dopo, e dappertutto, iniziò ad essere esplorata coscientemente la possibilità di inserire e di gestire all'interno della macchina elementi esterni, logiche oblique, quantità imponderabili, algoritmi onirici. In una parola, il caos. Nella sempre più compiuta simbiosi uomo-macchina della modernità, lo spazio interiore dell'uomo è stato colonizzato (anche) dall'algida logica binaria del calcolatore elettronico; al tempo stesso il più umano degli elementi, l'arte, ha invaso lo spazio digitale, mutando costantemente la natura dell'ordinateur. La mostra "bin/art" ripercorre la storia dell'arte digitale, presentando i lavori di alcuni pionieri della "Computer Art" in una retrospettiva che parte dai primissimi esperimenti degli anni '60, attraversa la rivoluzione dell'home computing degli anni '80, per approdare (quasi) al nostro tempo. Tutte le opere sono a disposizione dei visitatori funzionanti, su sistemi e supporti d'epoca oppure, nei pochi casi in cui questo non è stato possibile, in una loro reinterpretazione attualizz + + +# Se ancora non è stata assegnata una stanza al talk, commentala. Non usare un valore tipo "qualunque" o +# cose del genere, che ci si incasina tutto +room: E + +# duration è la durata in minuti del talk +duration: 120 + +# Ci vanno le virgolette intorno! altrimenti 17.30 viene interpretato come un numero decimale +time: "11.00" +# day è il giorno in cui avverrà il talk. Finché non decommenti il talk non sarà schedulato +# 0=giovedì, 1=venerdì, 2=sabato, 3=domenica +day: 2 + +tags: + - bin/art +# Devono essere dei link validi! +links: ["https://binart.eu"] +# mail dovrebbe contenere un link all'email in lista hackmeeting in cui il talk è stato proposto +# così si può sapere chi contattare e se c'è stata una discussione +# prendi il link da https://lists.autistici.org/list/hackmeeting.en.html +# il campo mail NON è un indirizzo email +# mail: "http://lists.autistici.org/message/20190424.154847.cee7261e.en.html" +# contacts invece sono i nomi, o gli indirizzi, delle persone che presentano +contacts: + - bin/art + +# se chiedono di non sovrapporli con qualche talk, segnalo qui +# cosi' poi il coso ci avvisa quando sbagliamo +nooverlap: [] + +# Devi usare UTF-8, non t'inventare scuse, sappiamo ndo abiti +# vim: set fileencoding=utf-8 ts=4 sw=4 et: diff --git a/talks/bnsp/meta.yaml b/talks/bnsp/meta.yaml new file mode 100644 index 0000000..8bac012 --- /dev/null +++ b/talks/bnsp/meta.yaml @@ -0,0 +1,37 @@ +title: "Bin/Art, la mostra" +text: | + Nato per risolvere problemi numerici, il calcolatore elettronico ha fedelmente servito e progressivamente alimentato l'ideologia di una società in cui tutto è quantificabile. 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Poco dopo, e dappertutto, iniziò ad essere esplorata coscientemente la possibilità di inserire e di gestire all'interno della macchina elementi esterni, logiche oblique, quantità imponderabili, algoritmi onirici. In una parola, il caos. Nella sempre più compiuta simbiosi uomo-macchina della modernità, lo spazio interiore dell'uomo è stato colonizzato (anche) dall'algida logica binaria del calcolatore elettronico; al tempo stesso il più umano degli elementi, l'arte, ha invaso lo spazio digitale, mutando costantemente la natura dell'ordinateur. La mostra "bin/art" ripercorre la storia dell'arte digitale, presentando i lavori di alcuni pionieri della "Computer Art" in una retrospettiva che parte dai primissimi esperimenti degli anni '60, attraversa la rivoluzione dell'home computing degli anni '80, per approdare (quasi) al nostro tempo. 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Rapporti sociali, economici - si potrebbe dire le nostre stesse vite - vengono misurati da una fitta rete di sensori, digitalizzati, organizzati, analizzati, elaborati da sofisticati software, trasformati in nuovi oggetti numerici che vengono trasferiti, importati e riprocessati in una continua, muta dialettica di ingressi e uscite. Ma fin dall'inizio della nuova era digitale, un impalpabile vento di futilità ha iniziato a serpeggiare tra i circuiti dei primi cervelli elettronici. All'inizio sembrava quasi una cosa innocente, un gioco. Lo stesso Alan Turing, padre dell'informatica teorica e creatore del primo calcolatore digitale elettronico programmabile, si dilettò ad esplorare le potenzialità di questa nuova macchina come strumento musicale. Nel 1951, il suo gigantesco computer emise i primi sgraziati suoni articolati. Poco dopo, e dappertutto, iniziò ad essere esplorata coscientemente la possibilità di inserire e di gestire all'interno della macchina elementi esterni, logiche oblique, quantità imponderabili, algoritmi onirici. In una parola, il caos. Nella sempre più compiuta simbiosi uomo-macchina della modernità, lo spazio interiore dell'uomo è stato colonizzato (anche) dall'algida logica binaria del calcolatore elettronico; al tempo stesso il più umano degli elementi, l'arte, ha invaso lo spazio digitale, mutando costantemente la natura dell'ordinateur. La mostra "bin/art" ripercorre la storia dell'arte digitale, presentando i lavori di alcuni pionieri della "Computer Art" in una retrospettiva che parte dai primissimi esperimenti degli anni '60, attraversa la rivoluzione dell'home computing degli anni '80, per approdare (quasi) al nostro tempo. Tutte le opere sono a disposizione dei visitatori funzionanti, su sistemi e supporti d'epoca oppure, nei pochi casi in cui questo non è stato possibile, in una loro reinterpretazione attualizz + + +# Se ancora non è stata assegnata una stanza al talk, commentala. Non usare un valore tipo "qualunque" o +# cose del genere, che ci si incasina tutto +room: E + +# duration è la durata in minuti del talk +duration: 120 + +# Ci vanno le virgolette intorno! altrimenti 17.30 viene interpretato come un numero decimale +time: "22.00" +# day è il giorno in cui avverrà il talk. Finché non decommenti il talk non sarà schedulato +# 0=giovedì, 1=venerdì, 2=sabato, 3=domenica +day: 2 + +tags: + - bin/art +# Devono essere dei link validi! +links: ["https://binart.eu"] +# mail dovrebbe contenere un link all'email in lista hackmeeting in cui il talk è stato proposto +# così si può sapere chi contattare e se c'è stata una discussione +# prendi il link da https://lists.autistici.org/list/hackmeeting.en.html +# il campo mail NON è un indirizzo email +# mail: "http://lists.autistici.org/message/20190424.154847.cee7261e.en.html" +# contacts invece sono i nomi, o gli indirizzi, delle persone che presentano +contacts: + - bin/art + +# se chiedono di non sovrapporli con qualche talk, segnalo qui +# cosi' poi il coso ci avvisa quando sbagliamo +nooverlap: [] + +# Devi usare UTF-8, non t'inventare scuse, sappiamo ndo abiti +# vim: set fileencoding=utf-8 ts=4 sw=4 et: diff --git a/talks/bnvm/meta.yaml b/talks/bnvm/meta.yaml new file mode 100644 index 0000000..8d872ed --- /dev/null +++ b/talks/bnvm/meta.yaml @@ -0,0 +1,37 @@ +title: "Bin/Art, la mostra" +text: | + Nato per risolvere problemi numerici, il calcolatore elettronico ha fedelmente servito e progressivamente alimentato l'ideologia di una società in cui tutto è quantificabile. Rapporti sociali, economici - si potrebbe dire le nostre stesse vite - vengono misurati da una fitta rete di sensori, digitalizzati, organizzati, analizzati, elaborati da sofisticati software, trasformati in nuovi oggetti numerici che vengono trasferiti, importati e riprocessati in una continua, muta dialettica di ingressi e uscite. Ma fin dall'inizio della nuova era digitale, un impalpabile vento di futilità ha iniziato a serpeggiare tra i circuiti dei primi cervelli elettronici. All'inizio sembrava quasi una cosa innocente, un gioco. Lo stesso Alan Turing, padre dell'informatica teorica e creatore del primo calcolatore digitale elettronico programmabile, si dilettò ad esplorare le potenzialità di questa nuova macchina come strumento musicale. Nel 1951, il suo gigantesco computer emise i primi sgraziati suoni articolati. Poco dopo, e dappertutto, iniziò ad essere esplorata coscientemente la possibilità di inserire e di gestire all'interno della macchina elementi esterni, logiche oblique, quantità imponderabili, algoritmi onirici. In una parola, il caos. Nella sempre più compiuta simbiosi uomo-macchina della modernità, lo spazio interiore dell'uomo è stato colonizzato (anche) dall'algida logica binaria del calcolatore elettronico; al tempo stesso il più umano degli elementi, l'arte, ha invaso lo spazio digitale, mutando costantemente la natura dell'ordinateur. La mostra "bin/art" ripercorre la storia dell'arte digitale, presentando i lavori di alcuni pionieri della "Computer Art" in una retrospettiva che parte dai primissimi esperimenti degli anni '60, attraversa la rivoluzione dell'home computing degli anni '80, per approdare (quasi) al nostro tempo. Tutte le opere sono a disposizione dei visitatori funzionanti, su sistemi e supporti d'epoca oppure, nei pochi casi in cui questo non è stato possibile, in una loro reinterpretazione attualizz + + +# Se ancora non è stata assegnata una stanza al talk, commentala. Non usare un valore tipo "qualunque" o +# cose del genere, che ci si incasina tutto +room: E + +# duration è la durata in minuti del talk +duration: 120 + +# Ci vanno le virgolette intorno! altrimenti 17.30 viene interpretato come un numero decimale +time: "11.00" +# day è il giorno in cui avverrà il talk. Finché non decommenti il talk non sarà schedulato +# 0=giovedì, 1=venerdì, 2=sabato, 3=domenica +day: 1 + +tags: + - bin/art +# Devono essere dei link validi! +links: ["https://binart.eu"] +# mail dovrebbe contenere un link all'email in lista hackmeeting in cui il talk è stato proposto +# così si può sapere chi contattare e se c'è stata una discussione +# prendi il link da https://lists.autistici.org/list/hackmeeting.en.html +# il campo mail NON è un indirizzo email +# mail: "http://lists.autistici.org/message/20190424.154847.cee7261e.en.html" +# contacts invece sono i nomi, o gli indirizzi, delle persone che presentano +contacts: + - bin/art + +# se chiedono di non sovrapporli con qualche talk, segnalo qui +# cosi' poi il coso ci avvisa quando sbagliamo +nooverlap: [] + +# Devi usare UTF-8, non t'inventare scuse, sappiamo ndo abiti +# vim: set fileencoding=utf-8 ts=4 sw=4 et: diff --git a/talks/bnvp/meta.yaml b/talks/bnvp/meta.yaml new file mode 100644 index 0000000..9fa874b --- /dev/null +++ b/talks/bnvp/meta.yaml @@ -0,0 +1,37 @@ +title: "Bin/Art, la mostra" +text: | + Nato per risolvere problemi numerici, il calcolatore elettronico ha fedelmente servito e progressivamente alimentato l'ideologia di una società in cui tutto è quantificabile. Rapporti sociali, economici - si potrebbe dire le nostre stesse vite - vengono misurati da una fitta rete di sensori, digitalizzati, organizzati, analizzati, elaborati da sofisticati software, trasformati in nuovi oggetti numerici che vengono trasferiti, importati e riprocessati in una continua, muta dialettica di ingressi e uscite. Ma fin dall'inizio della nuova era digitale, un impalpabile vento di futilità ha iniziato a serpeggiare tra i circuiti dei primi cervelli elettronici. All'inizio sembrava quasi una cosa innocente, un gioco. Lo stesso Alan Turing, padre dell'informatica teorica e creatore del primo calcolatore digitale elettronico programmabile, si dilettò ad esplorare le potenzialità di questa nuova macchina come strumento musicale. Nel 1951, il suo gigantesco computer emise i primi sgraziati suoni articolati. Poco dopo, e dappertutto, iniziò ad essere esplorata coscientemente la possibilità di inserire e di gestire all'interno della macchina elementi esterni, logiche oblique, quantità imponderabili, algoritmi onirici. In una parola, il caos. Nella sempre più compiuta simbiosi uomo-macchina della modernità, lo spazio interiore dell'uomo è stato colonizzato (anche) dall'algida logica binaria del calcolatore elettronico; al tempo stesso il più umano degli elementi, l'arte, ha invaso lo spazio digitale, mutando costantemente la natura dell'ordinateur. La mostra "bin/art" ripercorre la storia dell'arte digitale, presentando i lavori di alcuni pionieri della "Computer Art" in una retrospettiva che parte dai primissimi esperimenti degli anni '60, attraversa la rivoluzione dell'home computing degli anni '80, per approdare (quasi) al nostro tempo. Tutte le opere sono a disposizione dei visitatori funzionanti, su sistemi e supporti d'epoca oppure, nei pochi casi in cui questo non è stato possibile, in una loro reinterpretazione attualizz + + +# Se ancora non è stata assegnata una stanza al talk, commentala. Non usare un valore tipo "qualunque" o +# cose del genere, che ci si incasina tutto +room: E + +# duration è la durata in minuti del talk +duration: 180 + +# Ci vanno le virgolette intorno! altrimenti 17.30 viene interpretato come un numero decimale +time: "17.00" +# day è il giorno in cui avverrà il talk. Finché non decommenti il talk non sarà schedulato +# 0=giovedì, 1=venerdì, 2=sabato, 3=domenica +day: 1 + +tags: + - bin/art +# Devono essere dei link validi! +links: ["https://binart.eu"] +# mail dovrebbe contenere un link all'email in lista hackmeeting in cui il talk è stato proposto +# così si può sapere chi contattare e se c'è stata una discussione +# prendi il link da https://lists.autistici.org/list/hackmeeting.en.html +# il campo mail NON è un indirizzo email +# mail: "http://lists.autistici.org/message/20190424.154847.cee7261e.en.html" +# contacts invece sono i nomi, o gli indirizzi, delle persone che presentano +contacts: + - bin/art + +# se chiedono di non sovrapporli con qualche talk, segnalo qui +# cosi' poi il coso ci avvisa quando sbagliamo +nooverlap: [] + +# Devi usare UTF-8, non t'inventare scuse, sappiamo ndo abiti +# vim: set fileencoding=utf-8 ts=4 sw=4 et: diff --git a/talks/bnvs/meta.yaml b/talks/bnvs/meta.yaml new file mode 100644 index 0000000..00df918 --- /dev/null +++ b/talks/bnvs/meta.yaml @@ -0,0 +1,37 @@ +title: "Bin/Art, la mostra" +text: | + Nato per risolvere problemi numerici, il calcolatore elettronico ha fedelmente servito e progressivamente alimentato l'ideologia di una società in cui tutto è quantificabile. Rapporti sociali, economici - si potrebbe dire le nostre stesse vite - vengono misurati da una fitta rete di sensori, digitalizzati, organizzati, analizzati, elaborati da sofisticati software, trasformati in nuovi oggetti numerici che vengono trasferiti, importati e riprocessati in una continua, muta dialettica di ingressi e uscite. Ma fin dall'inizio della nuova era digitale, un impalpabile vento di futilità ha iniziato a serpeggiare tra i circuiti dei primi cervelli elettronici. All'inizio sembrava quasi una cosa innocente, un gioco. Lo stesso Alan Turing, padre dell'informatica teorica e creatore del primo calcolatore digitale elettronico programmabile, si dilettò ad esplorare le potenzialità di questa nuova macchina come strumento musicale. Nel 1951, il suo gigantesco computer emise i primi sgraziati suoni articolati. Poco dopo, e dappertutto, iniziò ad essere esplorata coscientemente la possibilità di inserire e di gestire all'interno della macchina elementi esterni, logiche oblique, quantità imponderabili, algoritmi onirici. In una parola, il caos. Nella sempre più compiuta simbiosi uomo-macchina della modernità, lo spazio interiore dell'uomo è stato colonizzato (anche) dall'algida logica binaria del calcolatore elettronico; al tempo stesso il più umano degli elementi, l'arte, ha invaso lo spazio digitale, mutando costantemente la natura dell'ordinateur. La mostra "bin/art" ripercorre la storia dell'arte digitale, presentando i lavori di alcuni pionieri della "Computer Art" in una retrospettiva che parte dai primissimi esperimenti degli anni '60, attraversa la rivoluzione dell'home computing degli anni '80, per approdare (quasi) al nostro tempo. Tutte le opere sono a disposizione dei visitatori funzionanti, su sistemi e supporti d'epoca oppure, nei pochi casi in cui questo non è stato possibile, in una loro reinterpretazione attualizz + + +# Se ancora non è stata assegnata una stanza al talk, commentala. Non usare un valore tipo "qualunque" o +# cose del genere, che ci si incasina tutto +room: E + +# duration è la durata in minuti del talk +duration: 120 + +# Ci vanno le virgolette intorno! altrimenti 17.30 viene interpretato come un numero decimale +time: "22.00" +# day è il giorno in cui avverrà il talk. Finché non decommenti il talk non sarà schedulato +# 0=giovedì, 1=venerdì, 2=sabato, 3=domenica +day: 1 + +tags: + - bin/art +# Devono essere dei link validi! +links: ["https://binart.eu"] +# mail dovrebbe contenere un link all'email in lista hackmeeting in cui il talk è stato proposto +# così si può sapere chi contattare e se c'è stata una discussione +# prendi il link da https://lists.autistici.org/list/hackmeeting.en.html +# il campo mail NON è un indirizzo email +# mail: "http://lists.autistici.org/message/20190424.154847.cee7261e.en.html" +# contacts invece sono i nomi, o gli indirizzi, delle persone che presentano +contacts: + - bin/art + +# se chiedono di non sovrapporli con qualche talk, segnalo qui +# cosi' poi il coso ci avvisa quando sbagliamo +nooverlap: [] + +# Devi usare UTF-8, non t'inventare scuse, sappiamo ndo abiti +# vim: set fileencoding=utf-8 ts=4 sw=4 et: diff --git a/talks/linux_base/meta.yaml b/talks/linux-base/meta.yaml similarity index 100% rename from talks/linux_base/meta.yaml rename to talks/linux-base/meta.yaml diff --git a/talks/meta.yaml b/talks/meta.yaml index ab75d08..a08e3de 100644 --- a/talks/meta.yaml +++ b/talks/meta.yaml @@ -5,4 +5,5 @@ rooms: B: Sala Biliardo (grande) C: Hangar D: Sala concerti - order: [A,B,C,D] + E: Bin/Art + order: [A,B,C,D,E]