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  1. title: "Bin/Art, la mostra"
  2. text: |
  3. Nato per risolvere problemi numerici, il calcolatore elettronico ha fedelmente servito e progressivamente alimentato l'ideologia di una società in cui tutto è quantificabile. Rapporti sociali, economici - si potrebbe dire le nostre stesse vite - vengono misurati da una fitta rete di sensori, digitalizzati, organizzati, analizzati, elaborati da sofisticati software, trasformati in nuovi oggetti numerici che vengono trasferiti, importati e riprocessati in una continua, muta dialettica di ingressi e uscite. Ma fin dall'inizio della nuova era digitale, un impalpabile vento di futilità ha iniziato a serpeggiare tra i circuiti dei primi cervelli elettronici. All'inizio sembrava quasi una cosa innocente, un gioco. Lo stesso Alan Turing, padre dell'informatica teorica e creatore del primo calcolatore digitale elettronico programmabile, si dilettò ad esplorare le potenzialità di questa nuova macchina come strumento musicale. Nel 1951, il suo gigantesco computer emise i primi sgraziati suoni articolati. Poco dopo, e dappertutto, iniziò ad essere esplorata coscientemente la possibilità di inserire e di gestire all'interno della macchina elementi esterni, logiche oblique, quantità imponderabili, algoritmi onirici. In una parola, il caos. Nella sempre più compiuta simbiosi uomo-macchina della modernità, lo spazio interiore dell'uomo è stato colonizzato (anche) dall'algida logica binaria del calcolatore elettronico; al tempo stesso il più umano degli elementi, l'arte, ha invaso lo spazio digitale, mutando costantemente la natura dell'ordinateur. La mostra "bin/art" ripercorre la storia dell'arte digitale, presentando i lavori di alcuni pionieri della "Computer Art" in una retrospettiva che parte dai primissimi esperimenti degli anni '60, attraversa la rivoluzione dell'home computing degli anni '80, per approdare (quasi) al nostro tempo. Tutte le opere sono a disposizione dei visitatori funzionanti, su sistemi e supporti d'epoca oppure, nei pochi casi in cui questo non è stato possibile, in una loro reinterpretazione attualizzata.
  4. # Se ancora non è stata assegnata una stanza al talk, commentala. Non usare un valore tipo "qualunque" o
  5. # cose del genere, che ci si incasina tutto
  6. room: E
  7. # duration è la durata in minuti del talk
  8. duration: 120
  9. # Ci vanno le virgolette intorno! altrimenti 17.30 viene interpretato come un numero decimale
  10. time: "11.00"
  11. # day è il giorno in cui avverrà il talk. Finché non decommenti il talk non sarà schedulato
  12. # 0=giovedì, 1=venerdì, 2=sabato, 3=domenica
  13. day: 1
  14. tags:
  15. - bin/art
  16. # Devono essere dei link validi!
  17. links: ["https://binart.eu"]
  18. # mail dovrebbe contenere un link all'email in lista hackmeeting in cui il talk è stato proposto
  19. # così si può sapere chi contattare e se c'è stata una discussione
  20. # prendi il link da https://lists.autistici.org/list/hackmeeting.en.html
  21. # il campo mail NON è un indirizzo email
  22. # mail: "http://lists.autistici.org/message/20190424.154847.cee7261e.en.html"
  23. # contacts invece sono i nomi, o gli indirizzi, delle persone che presentano
  24. contacts:
  25. - bin/art
  26. # se chiedono di non sovrapporli con qualche talk, segnalo qui
  27. # cosi' poi il coso ci avvisa quando sbagliamo
  28. nooverlap: []
  29. # Devi usare UTF-8, non t'inventare scuse, sappiamo ndo abiti
  30. # vim: set fileencoding=utf-8 ts=4 sw=4 et: