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Aggiorna 'docs/GnuPG/GPG(GnuPG)-main-commands.md'

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docs/GnuPG/GPG(GnuPG)-main-commands.md

@@ -107,14 +107,14 @@ Apriamo il Terminale della nostra distro Linux ed iniziamo con un pò di pratica
 Negli esempi che seguono, immagina che la tua mail sia "mia@mail.org" e che hai un'amica che si chiama Lea con la quale vuoi comunicare in modo riservato. La mail di Lea è lea@mail.org.  
 Lea, che è una tosta (e sta sempre un passo avanti a noi!) ha già una chiave GPG collegata alla sua mail, la cui fingerprint (cioè l'impronta digitale della sua chiave) è "5678EFGH5678EFGH5678EFGH5678EFGH5678EFGH". 
 
-**I comandi che seguono quindi sono basati su questo esempio, tu dovrai sostituire tutte le parti contenute tra " " con i tuoi dati reali, per esempio...    
+**I comandi che seguono quindi sono basati su questo esempio, tu dovrai sostituire tutte le parti contenute tra { } con i tuoi dati reali, per esempio...    
 il comando:**
 
-    mio@pc:~$  gpg --output "mia"-revoke.asc --gen-revoke "mia@mail.org"  
+    mio@pc:~$  gpg --output {mia}-revoke.asc --gen-revoke {mia@mail.org}  
     
 **poterbbe diventare**:  
 
-    mio@pc:~$  gpg --output alice-revoke.asc --gen-revoke alice@bruttocarattere.org
+    mio@pc:~$  gpg --output alice-revoke.asc --gen-revoke alice@bellamail.org
 
 
 ### 4.1 - Generiamo la nostra chiave GPG completa
@@ -137,10 +137,10 @@ La chiave sarà generata, salvata nel keyring (portachiavi) del nostro pc e verr
 
 ### 4.2 - Generiamo una copia del certificato di revoca (utile per archiviazione)
     
-    mio@pc:~$  gpg --output "mia"-revoke.asc --gen-revoke "mia@mail.org"
+    mio@pc:~$  gpg --output {mia}-revoke.asc --gen-revoke {mia@mail.org}
     
 Ci verrà chiesto il motivo della richiesta del certificato di revoca, se non c'è uno dei motivi elencati scegli **0** e prosegui.  
-Sarà così generato il file "mia-revoke.asc"
+Sarà così generato il file {mia}-revoke.asc.
 
 
 #### 4.2.1 - Mettiamo in sicurezza il certificato di revoca
@@ -148,16 +148,17 @@ Sarà così generato il file "mia-revoke.asc"
 Se condividiamo il pc con altre persone o semplicemente perché questo ci fa dormire più tranquilli, possiamo cambiare i permessi di accesso al file del certificato di revoca impedendone, di fatto, l'utilizzo ad altri utenti mediante il comando chmod [**-▸**][9]
 Rimuoviamo dal certificato tutte le autorizzazioni oltre alle nostre.
 	
-	mio@pc:~$  chmod 600 ~/"mia"-revoke.asc
+	mio@pc:~$  chmod 600 ~/{mia}-revoke.asc
 
 
 #### 4.2.2 - Esportiamo la nostra chiave PRIVATA (sec) in un file utilizzando l'ID della chiave
 
-Ad esempio, ipotizziamo che la nostra chiave abbia questa fingerprint "1234 ABCD 1234 ABCD 1234 ABCD 1234 ABCD 1234 ABCD" e quindi l'ID sia 1234ABCD (short key ID) o 1234ABCD1234ABCD (long key ID) [l'ID della chiave è rappresentato dalle ultime 8 (short) o 16 (long) cifre della fingerprint]
+Ad esempio, ipotizziamo che la nostra chiave abbia questa fingerprint "1234 ABCD 1234 ABCD 1234 ABCD 1234 ABCD 1234 ABCD" e quindi l'ID sia 1234ABCD (short key ID) o 1234ABCD1234ABCD (long key ID).
+L'ID della chiave è rappresentato dalle ultime 8 (short) o 16 (long) cifre della fingerprint.
 
 **Attenzione**: la chiave privata/segreta dobbiamo averla solo noi (non va data **MAI** a nessunx) e **non deve essere pubblicata**. Deve essere conservata in modo sicuro come la passphrase, ad esempio su un dispositivo (HD o chiavetta) crittografato. Ed è una buona regola averne più di una copia, su dispositivi (**sicuri**) ed in luoghi diversi.
 
-	mio@pc:~$  gpg --export-secret-keys --armor "1234ABCD1234ABCD" "secret".asc
+	mio@pc:~$  gpg --export-secret-keys --armor {1234ABCD1234ABCD} {secret}.asc
 
 #### 4.2.3 - Esportiamo la chiave PUBBLICA (pub) in un file
 
@@ -166,45 +167,45 @@ A tale scopo, utilizzeremo l'opzione --export, che deve essere seguita dall'indi
 L'opzione --output deve essere seguita dal nome del file in cui si desidera esportare la chiave.  
 L'opzione --armor consente a gpg di generare un output con armatura ASCII anziché un file binario.  
 
-	mio@pc:~$  gpg --output ~/"mia.key" --armor --export "mia@mail.org"
+	mio@pc:~$  gpg --output ~/{mia}.key --armor --export {mia@mail.org}
 
 ##### 4.2.3.1 - Ora guardiamo il contenuto del file esportato
 
-	mio@pc:~$  less "mia.key"
+	mio@pc:~$  less {mia}.key
 
 per uscire dalla visualizzazione digitare '**q**'.
 
 
 ### 4.3 - Condividiamo la nostra chiave pubblica
 
- 
 #### 4.3.1 - Esportiamo la chiave pubblica su un key-server remoto utilizzando la fingerprint della nostra chiave
+
+La fingerprint è l'impronta digitale della chiave. Per saperne di più [**-▸**][10]
 	
-	mio@pc:~$  gpg --send-keys --keyserver https://pgp.mit.edu "1234ABCD1234ABCD1234ABCD1234ABCD1234ABCD"  
+	mio@pc:~$  gpg --send-keys --keyserver https://pgp.mit.edu {1234ABCD1234ABCD1234ABCD1234ABCD1234ABCD}  
 
-(la fingerprint è l'impronta digitale della chiave. Per saperne di più [**-▸**][10])
 
 
 ### 4.4 - Importiamo le chiavi pubbliche dei nostri contatti (es. della nostra amica Lea)
 
 #### 4.4.1 - Se Lea ci ha già passato la sua chiave in un file (es. Lea.key)
 
-	mio@pc:~$  gpg --import "Lea.key"
+	mio@pc:~$  gpg --import {Lea.key}
 
 #### 4.4.2 - Se invece dobbiamo cercarla su un key-server remoto (ce ne sono tanti qui ne citiamo solo uno come esempio) utilizziamo il suo indirizzo mail associato alla chiave
 
-	mio@pc:~$  gpg --keyserver https://pgp.mit.edu --search-keys "lea@mail.org"
+	mio@pc:~$  gpg --keyserver https://pgp.mit.edu --search-keys {lea@mail.org}
 
 
 #### 4.4.3 - Oppure la cerchiamo su un key-server remoto tramite l'ID
 
-	mio@pc:~$  gpg --recv-keys "0x5678EFGH5678EFGH"
+	mio@pc:~$  gpg --recv-keys {0x5678EFGH5678EFGH}
 
 ### 4.5 - Verifichiamo e firmiamo la chiave di Lea:
 
 #### 4.5.1 - Verificare la fingerprint (per confrontarla con quella che ci ha comunicato Lea)
 
-	mio@pc:~$  gpg --fingerprint "lea@mail.org"
+	mio@pc:~$  gpg --fingerprint {lea@mail.org}
     
 #### 4.5.2 - Firmiamo la chiave (solo se siamo certi che appartenga realmente a Lea)
 
@@ -212,13 +213,13 @@ L'impronta digitale di una chiave va verificata preferibilmente con il proprieta
 Ciò può essere fatto di persona (consigliato), per telefono o attraverso un qualsiasi altro mezzo con il quale sia possibile garantire che si sta comunicando con il vero possessore della chiave.
 Se l'impronta digitale è la stessa che il possessore della chiave detiene, allora si può essere sicuri della sua autenticità. 
 	
-	mio@pc:~$  gpg --sign-key "lea@mail.org"
+	mio@pc:~$  gpg --sign-key {lea@mail.org}
 
 
 
 ## 5 - Utilizzo delle chiavi GPG
 
-![due](due-fh2.png)
+![due](due-fh.png)
 
 
 Ora che Lea può avere la nostra chiave pubblica (perché le abbiamo passato il file "mia.key" o perché se l'è procurata da un key-server remoto) possiamo iniziare a scambiarci mail in modo sicuro, ma come?