daspo-free-zone/index.html
2019-08-06 15:15:34 +02:00

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<title>Daspo free zone</title>
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content="La questione del DASPO, così come è stata raccontata negli
ultimi giorni di luglio, si presta ad alcune analisi e, vista
senza la patina di retorica e senza larrampicata sugli specchi,
racconta la trasformazione della città nella sua versione
moderna e post-moderna. Andiamo con ordine, ed esaminiamo la
vicenda nei differenti aspetti di intersezione con la vita della
città."
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ultimi giorni di luglio, si presta ad alcune analisi e, vista
senza la patina di retorica e senza larrampicata sugli specchi,
racconta la trasformazione della città nella sua versione
moderna e post-moderna. Andiamo con ordine, ed esaminiamo la
vicenda nei differenti aspetti di intersezione con la vita della
città."
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<h1 id="cover-title">
DASPO.
</h1>
<div id="cover-sub-title">beppe sala<br />edition</div>
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<div id="author">
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<p class="d-none d-md-block">
laboratorio politico<br />
<a href="https://offtopiclab.org">Off Topic</a>
</p>
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<div class="container">
<div class="row">
<div class="col-12 col-md-9 offset-0 offset-md-3 mb-5">
<div class="mb-5">
<h1>
La città dei ricchi, la guerra ai poveri e i voti del Municipio
1.
</h1>
<p class="intro-text">
La questione del DASPO, così come è stata raccontata negli
ultimi giorni di luglio, si presta ad alcune analisi e, vista
senza la patina di retorica e depurata dalla affannosa
arrampicata sugli specchi, racconta la trasformazione della
metropoli nella sua versione moderna e post-moderna. Andiamo con
ordine, ed esaminiamo la vicenda nei differenti aspetti di
intersezione con la vita della città.
</p>
<blockquote class="blockquote">
<p class="mb-0 font-italic">
a Baggio perdiamo perchè ci sono i rom.
</p>
<footer class="blockquote-footer">Beppe Sala</footer>
</blockquote>
<blockquote class="blockquote">
<p class="mb-0 font-italic">
le grigliate [degli stranieri] impediscono luso dei parchi
pubblici.
</p>
<footer class="blockquote-footer">Anna Scavuzzo</footer>
</blockquote>
</div>
</div>
</div>
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>Puntate precedenti</a
>
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>
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</div>
<div class="col-md-9" id="sub-chapters">
<h3 id="precedenti">Puntate precedenti.</h3>
<p style="columns:1;" class="mb-2">
Ecco una serie di articoli e interviste introduttive all'argomento
DASPO:
</p>
<ul class="list-previous">
<li>
<a
href="http://www.radiondadurto.org/2019/07/25/milano-la-giunta-approva-estensione-aree-daspo-urbano/"
>Milano: la giunta approva estensione aree daspo urbano</a
>
</li>
<li>
<a
href="http://www.radiondadurto.org/2019/07/30/il-daspo-urbano-secondo-la-giunta-milanese/"
>Il DASPO urbano secondo la giunta milanese</a
>
</li>
<li>
<a
href="https://www.facebook.com/offtopiclab/posts/1325392114303833"
>Appunti sul DASPO urbano</a
>
</li>
</ul>
<h3 id="dispositivo-normativo">Il dispositivo normativo.</h3>
<p>
Tutto nasce dal decreto Minniti
<a
href="https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/02/20/17G00030/sg"
>(D.L. 14/2017)</a
>, che per primo ha allargato il Daspo, nato come provvedimento
sportivo, allambito <i>civile</i>, unendo al classico rispetto
per la legalità il nuovo concetto di rispetto del decoro urbano.
Il decreto sicurezza Salvini
<a
href="https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2018/10/04/18G00140/SG"
>(D.L. 113/2018)</a
>, relativo a immigrazione e sicurezza urbana, ha solo esteso le
aree di applicazione ai presidi sanitari, a fiere e mercati, ed
alle strade, ed ha confermato il blocco stradale e il blocco
ferroviario. La nuova delibera di giunta di Milano del 22 luglio,
e di consiglio del 26 luglio, è un atto volontario di chiaro
significato politico: appesantisce le misure repressive, mescola
cause ed effetti, e rivela una precisa vocazione ideologica.
Formalmente si tratta di una modifica al regolamento di polizia
municipale e prevede, come misura repressiva, il cosiddetto
<i>allontanamento</i>. Oltre alle aree definite dai decreti, e
cioè aree verdi, luoghi di istruzione, zone di interesse artistico
etc, la delibera individua undici aree specifiche, zone
privilegiate in cui il provvedimento di allontanamento può essere
attuato dagli agenti.
</p>
<h3 id="motivazioni">Le motivazioni del provvedimento.</h3>
<p>
Iniziamo subito a smantellare il primo fondamento della delibera
di giunta. Nel senso che la delibera non poggia su nessun
fondamento solido, ma solo su fragili, scivolosi, se non
inconsistenti appoggi. Non cè nessuna analisi né alcun dato a
confortare la necessità di tale stress alle maglie del diritto.
Nella città smart, dove i dati sono più importanti delle persone
(di sicuro valgono di più), non esiste una statistica dei reati
connessi e una correlazione con il provvedimento adottato. Non cè
una valutazione delle situazioni di ubriachezza molesta, né di
accattonaggio molesto, né di permanenza molesta di senza fissa
dimora. Non cè perchè non sono un problema, non esiste una
emergenza, non si sta registrando in città una impennata
improvvisa di comportamenti <i>molesti</i>. La Vicesindaco
Scavuzzo, a domanda precisa a Radiopopolare, in due occasioni,
prima al dibattito di giovedi 1 agosto [<a
href="https://www.radiopopolare.it/2019/08/il-dibattito-sul-daspo-a-milano/"
>audio</a
>] e poi al microfono aperto di sabato 3 agosto, non fornisce
alcun dato relativo alla situazione dellordine pubblico ed ai
presunti reati che potrebbero portare alla applicazione del daspo
o dellallontanamento.
</p>
<h3 id="paradigma">Il nuovo paradigma.</h3>
<p>
Si passa, in modo silente, ai concetti di
<i>sicurezza o disordine percepiti</i>. Non contano i numeri, le
statistiche, gli arresti o le denunce. Sindaco ed Assessore si
basano sulla sensazione di insicurezza e di pericolo percepiti
dalla popolazione. A questo punto è necessario un piccolo
approfondimento. Quando Sala e Scavuzzo parlano di residenti che
si sentono in pericolo, hanno già fatto una precisa scelta
sociale, economica, addirittura antropologica. Hanno catalogato
tra i residenti coloro - e solo coloro - che hanno comportamenti
ordinati, precisi, puliti, e soprattutto che non si ubriacano, non
sporcano per terra, non stazionano su una panchina, non fanno una
grigliata nel parco, non chiedono lelemosina per la via. La nuova
catalogazione avviene sulla base del comportamento. Una nuova
definizione di poveri appare allorizzonte: non più legata
allaspetto economico (a cui dovrebbe seguire una politica
sociale, welfare) ma connessa con un modo di agire, valutato in
modo arbitrario, e per di più colpevolizzante. I poveri non sono
più coloro che non hanno denaro (perché hanno perso il lavoro,
perchè sono stati sfrattati, perché non consumano adeguatamente…)
ma sono coloro che si comportano male. E quindi sono poveri per
colpa loro, perchè hanno una postura sociale non adeguata.
</p>
<h3 id="prodest">Cui prodest?</h3>
<p>
Abbiamo visto che le parole adottate da coloro che propongono
Daspo-Allontanamento parlano di disagio percepito, che non si cura
dei dati reali e invoca provvedimenti sulla base di una sensazione
costruita ad arte. Diventa quindi inutile perseguire i reati
maggiori, quelli che recano maggior danno alla collettività (si
pensi ad esempio allevasione fiscale o ai crimini di tipo
finanziario). Diventa allora urgente perseguire i reati minori,
quelli che minano il decoro e generano linsicurezza che tanto
insidia le certezze della classe media, cioè il soggetto sociale e
politico che più ha da perdere e si sente minacciato dal
disordine, ovviamente <i>percepito</i>. Questa classe media,
questa borghesia che a Milano è sempre meno <i>media</i> e sempre
più <i>alta</i>, va coccolata a tutti i costi, perché a Milano, e
in tutta Italia, è diventata la base elettorale del PD. Sala e
Scavuzzo non possono permettersi di perderla, considerato anche
linquietante scenario nazionale.
</p>
<h3 id="lessico">Il lessico.</h3>
<p>
Il linguaggio adottato da Sala-Scavuzzo è un cedimento totale alla
logica leghista: quando dice, in veste di Assessore, che “i
venditori abusivi impediscono lutilizzo dei mezzi pubblici”,
afferma una cosa evidentemente falsa e non congrua, ma sta
costruendo una logica ed un pensiero in piena assonanza con il
progetto della destra. Se chiedo lelemosina non ti impedisco di
passare sul marciapiede; se cuocio una salamella non ti inibisco
di passeggiare per il parco. Come ha già scritto bene qualcuno in
rete, per giustificare il Daspo-Allontanamento bisogna parlare
così. E disegnare così la città.
</p>
<h3 id="geografia">Le aree e la nuova geografia della città.</h3>
<p>
La definizione delle aree di applicazione dell'ordine di
allontanamento diventa <i>ad personam</i>. Se i decreti Minniti e
Salvini identificavano tipologie, la delibera del Comune di Milano
identifica undici aree specifiche. Il prossimo passo potrebbe
essere quello di identificare e schedare le persone specifiche da
allontanare. La città che emerge è una specie di Cisgiordania in
salsa milanese. Una endemica presenza di aree sulle quali sarà
possibile applicare il Daspo ed una residuale maglia fatta di
interstizi nella quale - almeno in teoria - il daspo non è
applicabile. A questa mappa di base vanno aggiunti gli eventi
temporanei, per i quali non è chiara lapplicazione: le aree dei
mercati sono sempre sotto effetto daspo oppure lo sono solo il
giorno in cui si tiene il mercato? Le fermate degli autobus sono
punti sensibili? Forse la questione non è nemmeno così importante.
La città è quasi completamente soggetta a Daspo. La nuova mappa,
per ora incompleta, ci dice di una metropoli in cui risulta
modificata la sostanza “ontolgica” di spazio pubblico. Si tratta,
in sintesi, di un forte attacco al concetto stesso di città, che è
pubblica oppure non è (città).
</p>
<div id="map-home"></div>
<p class="tomap d-flex alig-items-center">
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<a class="ml-2" href="/map/index.html#map"
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</i></a
>
</p>
<h3 id="dietro">Quello che ci sta dietro.</h3>
<p>
Dobbiamo riflettere anche su un nuovo cambio di paradigma. La
delibera introduce divieti, sanzioni e pene sulla base di
comportamenti che - al momento - non costituiscono esattamente un
reato. Ma cè un problema più grave: il provvedimento non si pone
nessuna domanda sulle cause che hanno determinato i comportamenti
colpevolizzati. Si tratta solo di una modifica del regolamento di
polizia, però avrebbe fatto piacere leggere che dietro ad ogni
provvedimento era previsto un intervento di servizi sociali, di
operatori alla persona, di mediatori culturali. Se ci sono
mendicanti in giro, non sarebbe meglio domandarsi chi siano, che
storie abbiano dietro, che bisogni esprimano, che sofferenze
manifestino? Se ci sono comunità di stranieri che fanno festa la
domenica in un parco pubblico, perché dovremmo indispettirci? Sono
gruppi di persone che nei giorni di festa si radunano in uno
spazio pubblico e si incontrano mangiando e bevendo. Esprimono un
bisogno, forse una nostalgia, probabilmente una sofferenza.
Domandarsi come e perché è il primo passo indispensabile per
capire. E se sporcano, forse è sufficiente un minimo intervento
dellAMSA o al limite dare una sanzione amministrativa. Invece
nulla di tutto ciò. Si risolve il problema (se di questo di può
parlare) con un allontanamento, di fatto tornando a prima della
legge Basaglia, quando quelli strani dovevano stare dietro ad un
muro. Dietro al muro il problema scompare, e infatti il Daspo non
dice assolutamente nulla di cosa accade a coloro che sono stati
allontanati, né di cosa succede delle aree dove questi dovranno
spostarsi, una volta allontanati. E non tutti i Daspo sono uguali.
Quelli comminati a Sesto (<a
href="http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2019/06/28/a-sesto-s.-giovanni-501-daspo-in-2-anni_801f552a-6664-4c7b-bb1e-d8ec3de6a81e.html"
>501</a
>
ad oggi) come a Milano (280 secondo il Vicesindaco) sono di tipo
comunale, durano 24h, e sono ben diversi da quelli ratificati
dalle questure, che possono prolungarsi fino a due anni, e sono
pochi, pochissimi, come ammesso dal Sindaco Sala. Questa
comunicazione ambigua, strumentale, aiuta a chiarire l'inutilità
profonda del dispositivo se non in forma di profilazione sociale.
</p>
<h3 id="brutta-figura">La brutta figura.</h3>
<p>
Inseguire la destra sembra essere il nuovo political-style della
giunta Sala, tanto che il
<a
href="https://www.comune.milano.it/-/consiglio-comunale.-approvata-la-modifica-del-regolamento-di-polizia-urbana"
>provvedimento</a
>
in Consiglio Comunale è stato votato da Lega, Forza italia e M5S.
Tuttavia la rincorsa verso destra non riesce a ripagare dello
sforzo fatto. La sinistra che vuole fare cose di destra fallisce
per inesperienza, o per stupidità. Da domani sarà possibile
allontanare il posteggiatore abusivo che sta davanti alla
Triennale. Bene, ma poiché quella è una zona di parcheggio, tempo
venti minuti e arriverà un nuovo posteggiatore, anchegli abusivo,
e così via, fintanto che il giro sarà completo e dopo un mese
tornerà il primo parcheggiatore. Il provvedimento del daspo è
inefficace, nella sua completa declinazione: visto da sinistra per
tutto quello scritto e detto fino ad ora, e visto da destra perché
non sufficientemente liberticida.
</p>
<h3 id="soldi">Lodore dei soldi.</h3>
<p>
Tutto questo ragionare di allontanamento e comportamenti devianti
non può che farci pensare allunico motore acceso nella grande
metropoli, ovvero al meccanismo della rendita. I valori
immobiliari non possono essere messi in discussione, i trend di
crescita dei prezzi delle case, il boom della finanza legata agli
immobili di lusso, il raffinato marketing territoriale e turistico
rappresentano le sole dinamiche positive in un paese sempre più
precarizzato e segmentato. Il Daspo e lAllontanamento possono
diventare un ottimo strumento di governo del territorio.
</p>
<h3 id="postilla">Postilla.</h3>
<p>
La Vicesindaco Scavuzzo proviene da una storia differente. Una
tradizione in cui parole come accoglienza, solidarietà,
prevenzione, riduzione del danno, avevano - ed hanno - significati
profondi e importanti. LAssessore Scavuzzo è cresciuta in un
contesto in cui lattenzione agli ultimi, il camminare al passo
con i deboli erano gli elementi fondanti che regolavano le
relazioni con le persone, i rapporti educativi, le scelte
politiche. Non sappiamo come sia finita a vietare le grigliate nei
parchi, speriamo che i forti elementi di contraddizione tra questo
provvedimento e la complessa realtà di Milano possano aprire nuovi
scenari.
</p>
<h3 id="ringraziamento">Ringraziamento.</h3>
<p>
<i>Ça va sans dire</i> che tutta la nostra riflessione su daspo e
allontanamento non sarebbe stata possibile senza il contributo
fondamentale di Wolf Bukowski, autore di
<i>"La buona educazione degli oppressi"</i> (ed. Alegre, 2019),
testo a cui rimandiamo per una trattazione sistematica ed
approfondita di storia, analisi e critica del decoro.
</p>
<p id="firma" class="text-right">
<b>Collettivo Off Topic</b><br />Milano, 06 Agosto 2019
</p>
</div>
</div>
</div>
</div>
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