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2019-08-06 11:54:12 +02:00

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<h1 id="cover-title">
DASPO.
</h1>
<div id="cover-sub-title">beppe sala<br />edition</div>
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<div id="author">
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<p class="d-none d-md-block">
laboratorio politico<br />
<a href="https://offtopiclab.org">Offtopic</a>
</p>
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<div class="mb-5">
<h1>
La città dei ricchi, la guerra ai poveri e i voti del Municipio
1.
</h1>
<p class="intro-text">
La questione del DASPO, così come è stata raccontata negli
ultimi giorni di luglio, si presta ad alcune analisi e, vista
senza la patina di retorica e senza larrampicata sugli specchi,
racconta la trasformazione della città nella sua versione
moderna e post-moderna. Andiamo con ordine, ed esaminiamo la
vicenda nei differenti aspetti di intersezione con la vita della
città.
</p>
<blockquote class="blockquote">
<p class="mb-0 font-italic">
a Baggio perdiamo perchè ci sono i rom.
</p>
<footer class="blockquote-footer">Beppe Sala</footer>
</blockquote>
<blockquote class="blockquote">
<p class="mb-0 font-italic">
le grigliate [degli stranieri] impediscono luso dei parchi
pubblici.
</p>
<footer class="blockquote-footer">Anna Scavuzzo</footer>
</blockquote>
</div>
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</div>
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>Il dispositivo normativo</a
>
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>Le motivazioni del provvedimento</a
>
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>Il nuovo paradigma</a
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</div>
</div>
<div class="col-md-9" id="sub-chapters">
<h3 id="dispositivo-normativo">Il dispositivo normativo.</h3>
<p>
Tutto nasce dal decreto Minniti (DL 14/2017), che per primo ha
allargato il DASPO, nato come provvedimento sportivo, allambito
“civile”, unendo al classico rispetto per la legalità il nuovo
concetto di rispetto del decoro urbano. Il decreto sicurezza
Salvini (DL 113/2018), relativo a immigrazione e sicurezza urbana,
ha solo esteso le aree di applicazione ai presidi sanitari, a
fiere e mercati, ed alle strade, ed ha confermato blocco stradale
blocco ferroviario. La nuova delibera di giunta di Milano del
22/7, e di consiglio del 26/7, è un atto volontario di chiaro
significato politico, appesantisce le misure repressive, mescola
cause ed effetti, e rivela una precisa vocazione ideologica.
Formalmente si tratta di una modifica al regolamento di polizia
municipale, e prevede come misura repressiva, il cosiddetto
“allontanamento”. Oltre alle aree definite dai decreti, e cioè
aree verdi, luoghi di istruzione, zone di interesse artistico etc,
la delibera individua 11 aree specifiche, zone privilegiate in cui
il provvedimento di allontanamento può essere attuato dagli
agenti.
</p>
<h3 id="motivazioni">Le motivazioni del provvedimento.</h3>
<p>
Iniziamo subito a smantellare il primo fondamento della delibera
di giunta. Nel senso che la delibera non poggia su nessun
fondamento solido, ma solo su fragili, scivolosi se non
inconsistenti appoggi. Non cè nessuna analisi, e nessun dato.
Nella città smart, dove i dati sono più importanti delle persone
(di sicuro valgono di più,,,), non esiste una statistica dei reati
connessi e relativi al provvedimento adottato. Non cè una
valutazione delle situazioni di ubriachezza molesta, né di
accattonaggio molesto, né di permanenza molesta di senza fissa
dimora. Non cè perchè non è un problema, non esiste una
emergenza, non cè in città una impennata improvvisa di
comportamenti … “molesti”. Lassessore Scavuzzo, a domanda precisa
(a Radiopopolare, in due occasioni), non fornisce nessun dato
relativo alla situazione dellordine pubblico ed ai presunti reati
che potrebbero portare alla applicazione del daspo o
dellallontanamento.
</p>
<h3 id="paradigma">Il nuovo paradigma.</h3>
<p>
Si passa, in modo silente, al concetto di "sicurezza percepita" o
di "disordine percepito". Non contano i numeri, le statistiche,
gli arresti o le denunce. Sindaco ed Assessore si basano sulla
sensazione di insicurezza e di pericolo percepiti dalla
popolazione. Qui però è necessario un piccolo approfondimento.
Quando Sala e Scavuzzo parlano di “residenti” che si sentono in
pericolo, hanno già fatto una scelta precisa, sociale, economica,
addirittura antropologica. Hanno catalogato tra i residenti coloro
- e solo coloro - che hanno comportamenti ordinati, precisi,
puliti, e soprattutto che non si ubriacano, che non sporcano per
terra, che non stazionano su una panchina, che non fanno una
grigliata nel parco, che non chiedono lelemosina per la via. La
nuova catalogazione avviene sulla base del comportamento. Una
nuova definizione di poveri appare allorizzonte, non più legata
allaspetto economico (a cui dovrebbe seguire una politica
sociale, welfare etc.), ma connessa con un modo di agire, valutato
in modo arbitrario, e per di più colpevolizzante. I poveri non
sono più coloro che non hanno denaro (perché hanno perso il
lavoro, perchè sono stati sfrattati, perché non consumano
adeguatamente…) ma sono coloro che si comportano male. E quindi
sono poveri per colpa loro, perchè si comportano in modo non
adeguato.
</p>
<h3 id="prodest">Cui prodest?</h3>
<p>
Abbiamo visto che il linguaggio adottato dal Daspo-Allontanamento
è quello del disagio percepito. Che a volte contraddice e supera i
dati reali, e invoca provvedimenti sulla base di una sensazione
costruita ad arte. Quindi diventa inutile perseguire i reati
maggiori, quelli che creano maggior danno alla collettività (si
pensi ad esempio allevasione fiscale o ai crimini di tipo
finanziario). Diventa allora urgente perseguire i reati minori,
quelli che minano il decoro e generano linsicurezza che tanto
preoccupa la classe media, cioè il soggetto sociale e politico che
più ha da perdere e si sente minacciata dal disordine, ovviamente
“percepito”. Questa classe media, questa borghesia che a Milano è
sempre meno “media” e sempre più “alta”, va coccolata a tutti i
costi, perché a Milano, e in tutta Italia, è diventata la base
elettorale del PD. Sala e Scavuzzo non possono permettersi di
perderla, devono tenersela stretta.
</p>
<h3 id="linguaggio">Il linguaggio.</h3>
<p>
Il linguaggio adottato da Sala-Scavuzzo è un cedimento totale alla
logica leghista: quando dice, in veste di assessore, che “i
venditori abusivi impediscono lutilizzo dei mezzi pubblici”,
afferma una cosa evidentemente falsa e non congrua, ma sta
costruendo una logica ed un pensiero in piena assonanza con il
pensiero di destra. Se chiedo lelemosina, non ti impedisco di
passare sul parciapiede, se cuocio una salamella, non ti inibisco
di passeggiare per il parco. Come ha già scritto bene qualcuno in
rete, per giustificare il Daspo-Allontanamento bisogna parlare
così. E disegnare così la città.
</p>
<h3 id="geografia">Le aree e la nuova geografia della città.</h3>
<p>
La definizione delle aree di applicazione dell'"ordine di
allontanamento" diventa ad personam. Se i decreti Minniti e
Salvini identificavano tipologie, la delibera del Comune di Milano
identifica 11 aree specifiche. Il prossimo passo potrebbe essere
quello di identificare e schedare le persone specifiche da
allontanare. La città che emerge è una specie di Cisgiordania in
salsa milanese. Una endemica presenza di aree sulle quali sarà
possibile applicare il Daspo, ed una residuale maglia fatta di
interstizi nella quale - almeno in teoria - il daspo non è
applicabile. Inoltre ci sono gli eventi temporanei, per i quali
non è chiara lapplicazione: le aree dei mercati sono sempre sotto
effetto daspo oppure lo sono solo il giorno in cui si tiene il
mercato? Le fermate degli autobus sono punti sensibili? … Forse la
questione non è nemmeno così importante. La città è quasi
completamente soggetta a Daspo, la nuova mappa, per ora
incompleta, ci dice di una metropoli in cui risulta modificata la
sostanza “ontolgica” di spazio pubblico. Si pone un attacco forte
al concetto stesso di città, che è pubblica oppure non è (città).
</p>
<div id="map-home"></div>
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</i></a
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</p>
<h3 id="dietro">Quello che ci sta dietro.</h3>
<p>
Dobbiamo riflettere anche su un nuovo cambio di paradigma. La
delibera introduce divieti, sanzioni e pene sulla base di
comportamenti che - al momento - non costituiscono esattamente un
reato. Ma cè un problema più grave: il provvedimento non si pone
nessuna domanda sulle cause che hanno determinato i comportamenti
colpevolizzati. Chiaro, si tratta solo di una modifica del
regolamento di polizia, però avrebbe fatto piacere leggere che
dietro ad ogni provvedimento era previsto un intervento di servizi
sociali, di operatori alla persona, di mediatori culturali. Se ci
sono mendicanti in giro, non sarebbe meglio domandarsi chi siano,
che storie abbiano dietro, che bisogni esprimano, che sofferenze
manifestino? Se ci sono comunità di stranieri che fanno festa la
domenica in un parco pubblico, perché dovremmo indispettirci? Sono
gruppi di persone che nei giorni di festa si radunano in uno
spazio pubblico e si incontrano mangiando e bevendo. Esprimono un
bisogno, forse una nostalgia, probabilmente una sofferenza.
Domandarsi come e perché è il primo passo indispensabile per
capire. E se sporcano, forse è sufficiente un minimo intervento
dellAMSA o al limite dare una sanzione amministrativa. Invece
nulla di tutto ciò. Si risolve il problema (se di questo di può
parlare) con un allontanamento, di fatto tornando a prima della
legge Basaglia, quando quelli “strani” dovevano stare dietro ad un
muro. Dietro al muro il problema scompare, e infatti non dice
assolutamente nulla di cosa accade a coloro che sono stati
allontanati, né di cosa succedere delle aree dove questi dovranno
spostarsi. Riflettiamo. Gli abitanti del Municipio 1 di solito le
grigliate le fanno sulle terrazze o nella casa in montagna. Lo
spazio pubblico, il parco, serve proprio a chi non ha né la
terrazza né la casa al mare.
</p>
<h3 id="brutta-figura">La brutta figura.</h3>
<p>
Inseguire la destra sembra essere il nuovo political-style della
giunta Sala. Tanto che il provvedimento in Consiglio Comunale è
stato votato da Lega, Forza italia e M5S. Tuttavia la rincorsa
verso destra non riesce a pagare dello sforzo fatto. La sinistra
che vuole fare cose di destra fallisce per inesperienza, o per
stupidità. Da domani sarà possibile allontanare il parcheggiatore
abusivo che sta davanti alla Triennale. Bene, ma poiché quella è
una zona di parcheggio, tempo 20 minuti e arriverà un nuovo
parcheggiatore, anchegli abusivo, e così via, fintanto che il
giro sarà completo e dopo un mese tornerà il primo parcheggiatore.
Meglio avrebbe fatto la destra, quella vera, che sarebbe
intervenuta prima con una bella ronda notturna e poi con una
espulsione definitiva.
</p>
<h3 id="soldi">Lodore dei soldi.</h3>
<p>
Tutto questo ragionare di allontanamento e di comportamenti
deviati non può che farci pensare allunico motore acceso nella
grande metropoli, ovvero al meccanismo della rendita. I valori
immobiliari non possono essere messi in discussione, i trend di
crescita dei prezzi delle case rappresentano lunica dinamica
positiva in un paese sempre più precarizzato e segmentato. Il
Daspo e lAllontanamento possono diventare un ottimo strumento di
governo del territorio.
</p>
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</div>
</div>
</div>
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